Papavero comune – Papaver rhoeas
Il papavero comune, chiamato anche rosolaccio, è una pianta originaria delle aree del Mediterraneo orientale, da sempre storicamente associata all’agricoltura nel Vecchio Mondo. Pianta annuale ampiamente diffusa in Italia, in zone generalmente erbose, non è raro trovarla a bordo strada o vicino alle ferrovie, tanto da essere classificata come una pianta infestante. Il Papaver Rhoeas – come lo chiamavano Greci e Romani – appartiene alla famiglia delle Papaveracee, che includono all’incirca 450 specie.
Il Papavero è generalmente alto 80-90 centimetri ed è caratterizzato da un fusto peloso, che se tagliato causa la fuoriuscita di un liquido bianco. Le foglie sono verdi, così come il bocciolo, mentre il fiore è di colore rosso acceso e presenta spesso dei punti di colore nero al centro. Il fiore, inoltre, è ermafrodita e non ha nettare, prerogativa della famiglia, ma viene comunque impollinato dagli insetti che vengono richiamati dal colore rosso acceso. I petali sono soffici e delicati e fanno da cornice ad un fiore grande, solitario, che va da 50 a 100 millimetri di diametro. Lo stelo è generalmente ricoperto di peli, a differenza delle capsule: senza peli, obovoidi e con uno stigma largo almeno quanto la capsula. Generalmente, la pianta, fiorisce nel periodo tra la primavera e l’estate.
Il papavero comune viene impiegato in diversi campi, soprattutto come rimedio naturale, grazie ad alcune proprietà emollienti, sedative, espettoranti e antispasmodiche. Per questo i suoi petali essiccati naturalmente, hanno un effetto leggermente narcotico e i decotti vengono tutt’ora utilizzati sfruttandone l’effetto sedativo, la cui responsabile è la rhoedina. Il papavero comune contiene inoltre la protoptina, la reagenina, la rearubina, l’isoreadina, amido, sali di potassio, resine, antociani e mucillagini. I suoi semi neri sono anche commestibili e vengono spesso consumati sul pane.
Il Papavero assume nomi diversi in base ai luoghi geografici in cui si trova: in Sicilia viene chiamato Paparina, ma può assumere nomi completamente diversi, come nel caso di alcune aree della Lombardia, dove è conosciuto come Garusola o Garoesola.
Papavero Spinoso – Papaver Hybridum
Il Papavero Spinoso o Papaver Hybridum è una pianta annuale, simile al papavero comune, ma con petali più piccoli e di colore rosso più pallido. La pianta di un anno raggiunge altezze che vanno da 15 a 50 centimetri, raramente arrivano fino ai 60 centimetri. L’intera pianta muore con la maturazione dei semi. Il gambo scarsamente ramificato è in posizione verticale ed è ricoperto di peli bianchi e bruni spesso dallo spessore che varia da 1 a 1,5 millimetri. Il germoglio del fiore è relativamente grande e di solito varia dagli 8 ai 12 millimetri di lunghezza e dai 6 agli 8 di larghezza. Le foglie sono basali bipennate e con lobi larghi 10 millimetri.
Il fiore è solitario e varia dai 3 ai 4 centimetri di diametro. I petali sono subrotondi e la lunghezza varia dai 15 ai 20 centimetri. Come il Papavero comune il fiore è di colore rossastro e con delle macchie nere in centro. La capsula ovoide è composta da carpelli uniti alla base e la lunghezza varia dai 10 ai 15 millimetri. Il Papaver Hybridum ha moltissimi semi la cui grandezza va dai 0,5 ai 0,6 millimetri.
L’impollinazione viene effettuata da insetti o grazie all’autoimpollinazione dei fiori ermafroditi all’interno del germoglio stesso. Questa specie si affida alla diffusione del vento dei semi, che sono molto lunghi e germinano nel periodo che va da ottobre a dicembre e da marzo ad aprile. Fiorisce tra maggio e giugno.
Generalmente cresce su terreni calcarei e terreni argillosi, nelle colture di cereali, più raramente anche su macerie e aree agricole. La pianta è ampiamente diffusa in Europa e in quasi tutte le regioni italiane; in base all’area geografica assumono nomi diversi, derivanti dai dialetti locali. In Sicilia viene generalmente chiamata Paparinicchia sarvaggia; nell’area dell’Etna viene comunemente chiamata Paparinedda; nelle zone di Avola si chiama Paparinedda spinusa.
Papavero Cornuto – Glacium Flavum
Il Papavero Cornuto, conosciuto anche come Papavero delle sabbie o delle dune, è una pianta perenne, alta dai 20 ai 30 centimetri, di origine mediterranea e diffusa soprattutto nelle zone costiere, fino a 200 metri sul livello del mare. Appartenente alla famiglia delle Papaveracee, presenta un fusto eretto e ramoso, foglie basali, pennatosette, sono ricoperte di una peluria bianca e con i margini irregolari.
I sepali, i petali e gli stami hanno una struttura simile a quella del Papavero comune (Papaver rhoeas) eccetto i sepali, che non sono pelosi. Il fiore solitario ed ermafrodita, ha un diametro che va dai 4 ai 7 centimetri e una corolla a cui sono attaccati 4 petali obovati e di colore giallo. Una grande quantità di semi sono detenuti in un frutto distintivo a forma di corno, da cui deriva il nome comune, di una lunghezza che va dai 15 ai 30 centimetri.
La Glaucina è l’alcaloide principale del Glaucium Flavum. La Glaucina ha effetti antinfiammatori e broncodilatatori, che agiscono come inibitori del PDE4 e viene utilizzato in alcuni paesi come rimedio contro la tosse. La Glaucina può produrre effetti collaterali come la sedazione, l’affaticamento e un effetto allucinogeno, caratterizzato da immagini visive colorate.
Il suo periodo di fioritura va da maggio a settembre. La pianta cresce sulla riva del mare ed è raro trovarla nell’entroterra. Oltre che sulla zona costiera, cresce, generalmente, in maniera spontanea, su terreni abbandonati e nelle zone caratterizzate da un clima marino, ma è anche possibile coltivarlo in casa, in quanto resistente a diverse temperature. Tutte le parti della pianta, compresi i semi, sono tossici.
Anche il Papavero Cornuto viene chiamato in modi differenti a seconda delle zone geografiche: in Sicilia, nelle zone etnee viene chiamato Papaviru curnutu, mentre nelle zone del modicano è noto con il nome di Vialora.
Papavero Setoloso – Papaver Setigerum
Il Papavero Setoloso è una pianta annuale erbacea appartenente alla famiglia delle Papaveraceae. Ha un rivestimento setoso e raggiunge l’altezza di 80 centimetri. Questa pianta è strettamente connessa e talvolta trattata come una sotto-specie del papavero da oppio (Papaver somniferum). Infatti produce una piccola quantità di alcaloidi di morfina. Tuttavia, il Papaver somniferum è diploide (n = 11), mentre il Papaver Setigerum è tetraploide (n = 22) con due volte il numero di cromosomi. Si tratta di un alcaloide con proprietà narcotiche ed è utilizzato nel campo della medicina come antidolorifico.
L’altezza del Papavero Setoloso varia dai 20 agli 80 centimetri. Il gambo è eretto e le foglie sono semplici, oblunghe, quelle inferiori sono sessili, profondamente lobate e dentate, quelle superiori poco peduncolate. I fiori all’apice dello stelo sono ermafroditi, attinomorfi e vanno dai 4 ai 10 centimetri di diametro. La corolla forma una sorta di tazza con quattro petali rosa tendente al viola e con una macchia viola scuro alla base.
Ha diversi stami con filamenti scuri che finiscono con le antere gialle. I frutti sono capsule glabre da 2 a 3 centimetri, subglobose, deiscenti per fori che si trovano al di sotto del disco apicale. I semi sono a forma di rene e sono larghi circa 1 millimetro. È una pianta officinale, ma i suoi principi vengono utilizzati sotto stretto controllo medico, in quanto possono essere velenosi. La fioritura avviene da maggio a giugno.
Il Papavero Setoloso cresce spontaneamente nella zona del Mediterraneo, soprattutto in Sud-Europa, quindi in Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia.
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