Il cardo è il nome comune utilizzato per indicare numerose specie del Carduus, appartenente alla famiglia delle Asteracee, ma anche delle Apiacee e delle Dipsacacee. Si tratta di specie annuali, bienni o perenni, caratterizzate da foglie spinose e fusti eretti che possono essere più o meno ramosi.
Queste erbe sono diffuse in diverse parti del mondo, le ritroviamo nelle Isole Canarie, nell’Africa Boreale, in Giappone e in Europa. In Italia in particolare sono diffuse diverse specie, che variano a seconda della regione. Il cardo è presente anche in Sicilia, Con particolari varietà, come il Cardo rosso e il Congestus Guss.
Tra le varie piante di questa specie, il Dipsacus fullonum detto comunemente Cardo dei lanaioli, veniva utilizzato nelle operazioni di cardatura e pettinatura della lana. I cardi sono utilizzati anche nell’industria, ne vengono ricavati olio e carta. Alcune parti della pianta giovane possono essere utilizzate per usi culinari.
Il cardo minore
Il cardo minore (Carduus tenuiflorus) ha durata biennale, ed è caratterizzato da infiorescenze spinose dal colore violetto. Appartiene alla famiglia delle Asteracee. La sua lunghezza può variare dai 20 ai 70 cm, e nella variante americana può raggiungere anche i 2 m.
La radice si presenta grossa e garantisce un buon ancoraggio al terreno. Il fusto è eretto e ramoso, con presenza di foglie basali e foglie cauline. L’infiorescenza ha in genere da 3 a 8 capolini, nei quali vanno a inserirsi fiori tubulosi.
Questi sono ermafroditi, attinoformi, con calice e corolla pentameri. La corolla è lunga dai 10 ai 14 mm e ha un colore purpureo chiaro. I frutti del cardo minore sono acheni di colore marrone chiaro o grigio.
L’impollinazione è entomogama, avviene attraverso gli insetti, così come la dispersione dei semi dopo la loro caduta. Questa specie prolifera in habitat aridi e incolti con substrato calcareo o siliceo. È presente ad altitudini fino a 800 m s.l.m. In Italia si trova in maniera discontinua dalle Alpi alle isole.
Il cardo saettone
Il cardo saettone (Carduus pycnocephalus) rientra tra le piante bienni della famiglia delle Asteracee. Il nome pycnocephalus fa riferimento alla forma e alla consistenza dell’infiorescenza, infatti pyknos e cephalus in greco significano proprio testa compatta.
Questa varietà ha fusto eretto che in media è alto tra i 20 e i 60 cm, con altezze massime di 120 cm. Il ciclo di crescita di questa pianta è biennale, con fioritura completa solo al secondo anno. Come in altre piante della specie, la radice è grossa e funge da ancoraggio al suolo. Il fusto è ramoso, provvisto di spine lunghe fino a 15 mm. Il cardo saettone presenta foglie basali pannatolobate, e foglie cauline sessili.
Nella parte alta troveremo da 2 a 5 capolini raggruppati; l’infiorescenza distingue questa specie da altre della famiglia delle asteracee, in quanto è di tipo tubuloso. I fiori sono ermafroditi, e con corolla pentamera. Il colore va dal rosa al bianco, in alcuni casi tende al purpureo. I frutti sono acheni carrucolati, color marrone chiaro o grigio. L’impollinazione è entomogama, avviene per mezzo degli insetti, il che determina anche la riproduzione. Anche la dispersione dei semi caduti avviene grazie agli insetti. Questa varietà è presente un po’ ovunque sul territorio italiano fino a 1000 s.l.m. La ritroviamo sui bordi delle strade, su terreni non coltivati e aridi. Il substrato può essere calcareo o calcareo/silicio.
Il cardo dentellato
Il cardo dentellato (Carduus defloratus) è una pianta della famiglia delle Asteracee, perenne. Il nome di questa variante, “defloratus”, in latino significa “sfiorito”, probabilmente in riferimento alla posizione inclinata del capolino. Il cardo dentellato ha altezza media tra i 35 e i 50 cm, con altezza massima di 80 cm.
La conformazione di questa pianta vede un fusto eretto a sezione cilindrica, privo di foglie nella parte alta. Queste vi sono nella parte bassa, ove è presente una rosetta basale. Le foglie sono lancelolate e spinose nella parte esterna, glabre nella parte superiore e ricoperte di peli pluricellulari nella parte inferiore.
Questa pianta presenta capolini solitari caratterizzati da un’inclinatura verso il basso. Le infiorescenze sono tubulose, ermafrodite e pentamere. La corolla può essere lunga fino a 18 mm, ed è di colore porpora chiaro. I frutti sono acheni di colore chiaro. L’impollinazione avviene tramite insetti, la fioritura si verifica tra maggio e settembre. Anche i semi, una volata caduti, vengono dispersi dagli insetti, in special modo formiche.
Questa pianta è diffusa in tutte le zone d’Italia, fino ad altitudini di 2000 m s.l.m. In particolare la ritroviamo su terreni aridi, calcarei e molto soleggiati.
Il cardo rosso
Il cardo rosso (Carduus nutans) fa parte delle Asteracee è una pianta erbacea con ciclo di vita biennale. Il nome nutans, deriva dal fatto che il capolino, inclinato verso il basso, oscilla al vento.
Questo cardo è caratterizzato da un fusto eretto, di colore bianco, foglioso e spinoso, che può raggiungere la dimensione di 100 cm. Negli Usa sono stati trovati esemplari anche di 5 m. I capolini possono variare da 1 a 20, e in alcuni casi possono arrivare fino a 50. La radice è grossa e ancora il fusto al terreno, le foglie sono di colore verde scuro a lamina sinuata. Queste hanno una superficie glabra o cerosa, nella parte alta, e filamentosa nella parte inferiore.
I fiori sono tubulosi, su peduncoli reclinati verso il basso, sono caratterizzati da un colore rosso purpureo e un odore muschiato. La corolla può misurare dai 18 ai 22 mm. La fioritura avviene tra giugno e agosto; il cardo rosso è ricco di nettare e l’impollinazione si verifica per opera di farfalle e api. I semi sono di colore giallo o marrone, e sono dispersi dal vento e trasportati da insetti.
Il cardo rosso presenta diverse sottospecie, ed è diffuso in tutta Italia, fino a 1700 m s.l.m. Viene ritenuta una pianta infestante, predilige le zone assolate, aride, sassose, rurali, ma appare anche lungo i bordi delle strade. Tra le sottospecie troviamo il Carduus Nutans Siculus, detto anche Cardo siculo, caratterizzato da foglie con nervi, peduncoli lisci. Questa sottospecie è diffusa esclusivamente in Sicilia.
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