Narciso autunnale – Narcissus serotinus L.
Il Narciso autunnale è una pianta bulbosa dell’altezza di 30 centimetri circa.
All’inizio dell’autunno possiamo osservare questa pianta in campi e cespugli in fiore, spesso accompagnati da altri geofiti fioriti in autunno (Merendera filifolia, Scilla automnalis), ma anche in posti aridi e sassosi. Si trovano generalmente nella zona mediterranea, a Sud della penisola italiana, nelle isole, nell’Arcipelago Toscano, in Lazio, ed in particolar modo nelle zone costiere fino a 900 metri sul livello del mare. Forma fiori con un profumo delicato, con tepali bianchi e una piccola corona gialla al centro. È molto simile, e spesso viene confuso con il Narcissus elegans, che è leggermente più piccolo rispetto al Narciso autunnale.
Il Narcissus serotinus ha un bulbo di forma ovoidale, di 3 centimetri di diametro, con tuniche scure che lo ricoprono quasi interamente, fino allo scapo. Le foglie sono molto sottili, giunchiformi e dal diametro di circa 2 millimetri. I fiori, che vanno da 1 a 3 (raramente sono di più), hanno un diametro di 3,4 centimetri. I petali, non più di 6, sono molto profumati. Lo stelo è rotondo e molto sottile ed è lungo circa 13 centimetri. Generalmente è di colore bianco o giallo.
La famiglia Amaryllidaceae è nota per la presenza di un gruppo esclusivo di alcaloidi con un’ampia gamma di attività biologiche.
Vengono spesso coltivate in vaso o nei giardini, grazie alla loro bellezza e anche perché non necessitano di molte cure durante la stagione invernale, periodo in cui, grazie alle caratteristiche del clima non necessitano nemmeno dell’innaffiatura. Può essere coltivata in tutte le zone climatiche temperate, in cui la temperatura non scende al di sotto dei 5 gradi.
Il suo nome è spesso stato associato alla leggenda di Narciso, ed è conosciuto fin dai tempi antichi per la sua bellezza, ma anche per la tossicità del suo bulbo.
Narciso marino – Pancratium maritimum L.
Il Narciso Marino, conosciuto anche con il nome di Giglio di mare, è una specie di pianta bulbosa alta dai 30 ai 50 centimetri, originaria di entrambi i lati della regione mediterranea e del Mar Nero, Portogallo, Marocco, sole Canarie, ad est fino alla Turchia, Siria, Israele e il Caucaso. Nella zona costiera meridionale bulgara e nel nord della Turchia è sotto minaccia di estinzione. È anche naturalizzata nella California meridionale, Bermuda e Azzorre.
Il Pancratium maritimum cresce sulle spiagge e sulle dune di sabbia costiere, spesso con gran parte delle foglie e dei lombi sepolti nella sabbia. L’epiteto specifico maritimum significa “del mare”.
È formato da un bulbo ovoide di 5-6 centimetri, con tuniche esterne scure. Le foglie, basali e di colore verde, a lamina lineare e a spirale spesso muoiono durante la stagione estiva. I fiori ermafroditi, sono di colore bianco. La paracolla si presenta con 6 lobi biforcati. I 6 stami si trovano tra i denti della paracolla. Il frutto si presenta come una capsula obovoide e contenenti molti semi. Il Pancratium maritimum viene impollinato da un lepidottero chiamato “la sfinge del convolvolo”, che visita il fiore solo quando la velocità del vento è inferiore a 2 metri al secondo.
Anche se la specie è impollinata in modo artificiale durante condizioni climatiche ventose, l’impollinazione non è efficace. Il Pancratium maritimum ha un pistillo più lungo degli stami e quindi non è in grado di autoimpollinarsi, per cui necessita di una impollinazione incrociata. I suoi semi, grazie alla protezione del pericarpo spugnoso, sono in grado di galleggiare sull’acqua, trovando così diffusione anche attraverso le correnti del mare.
Il suo periodo di fioritura va da agosto ad ottobre circa: le corolle sbocciano tra luglio e settembre ed emettono un profumo riconoscibile; ad ottobre compaiono i frutti.