Quando si parla di erba medica si fa riferimento a una grande varietà di piante che vengono utilizzate nella medicina tradizionale e non, in terapie mediche e farmacologiche. Spesso ci si riferisce a queste piante anche definendole “erbe officinali”. Tale denominazione deriva dalla parola “officina” il luogo in cui i principi delle erbe venivano estratti per essere utilizzati nelle varie terapie. Coloro che lavoravano in queste officine e padroneggiavano l’arte dell’estrazione delle essenze erano detti “speziali”.
Costoro padroneggiavano le diverse tipologie di lavorazione delle piante, ed erano in grado di estrarne oli, unguenti, infusi. Le erbe officinali vengono usate a scopo di cura sin dagli albori dell’umanità. Sui papiri degli antichi Egizi sono descritte le testimonianze di questo popolo sull’uso delle erbe mediche. Gran parte delle erbe mediche cresce in modo spontaneo e questo ha favorito il loro utilizzo nel corso della storia dell’uomo.
I principi attivi della pianta possono risiedere nelle foglie, nelle bacche, nei fiori, ma anche nelle radici e nella corteccia. Come abbiamo detto, a questa categoria appartengono tantissime piante di specie diversa. Ne descriviamo alcune.
Erba San Giovanni
Comunemente conosciuta come “erba di San Giovanni”, l’iperico (Hypericum perforatum) è una pianta officinale della famiglia delle Clusiaceae. È un pianta perenne e sempreverde, che da secoli viene utilizzata nella medicina tradizionale. All’iperico sono riconosciute proprietà anti depressive e anti virali. Il nome Iperico deriva da due parole greche che significano “sotto erica”. La denominazione popolare erba di San Giovanni, è da attribuire al fatto che la massima fioritura avvenga attorno al 24 giugno.
L’iperico è perenne e sempreverde, ha un fusto eretto, e si riconosce facilmente grazie alla caratteristica delle foglie, che in controluce appaiono bucherellate. Di qui il nome scientifico “perforatum”. Non di buchi si tratta ma di piccole vesciche oleose. I petali di colore giallo oro, raccolti in corimbi da cinque, contengono minuscole ghiandole di ipericina. Questa pianta cresce presso boschi, prediligendo le aree luminose, ha origine britannica, ma si è diffusa in tutta Italia. La ritroviamo in campi incolti, o siti ruderali.
Già usato nella medicina antica, oggi l’iperico viene apprezzato per le sue proprietà antidepressive. Spesso è consigliato per il trattamento della depressione adolescenziale, evitando così terapie farmacologiche. Leggi di più sulle proprietà antidepressive dell’Erba San Giovanni.
Alla base di questa funzione vi sono diversi principi: ipericina, naftodiantroni, flavonoidi, floroglucinoli. Inoltre l’iperico viene usato come antisettico, grazie alle proprietà anti batteriche dell’iperforina. L’erba di San Giovanni viene inoltre utilizzata per le proprietà astringenti e anti infiammatorie. Diffuso l’utilizzo anche sotto forma di olio, per trattare ferite, piaghe, emorroidi e scottature.
Erba medica Lupulina
L’erba medica lupulina (Medicago Lupulina) deve il suo nome probabilmente alla somiglianza dei fiori con quelli del luppolo. Si tratta di una pianta che ha origine in Inghilterra, dove fu coltivata e si diffuse come foraggio. Si tratta di una pianta perenne annuale, con un’altezza che varia dai 15 a 80 cm.
Le foglie sono composte da tre lamelle di forma ovale, appaiono pelose e dentellate verso la parte finale. I fiori sono piccoli e gialli, di circa 2-3 mm, ma possono raggiungere 8 mm in piante più grandi. Sono raggruppati in racemi compatti. Il frutto è un baccello che alla maturazione si indurisce e diventa nero. All’interno del baccello vi è un seme singolo color ambra.
Oggi ritroviamo questa pianta in Europa, Nord Africa, Medio Oriente, Asia, Nuova Zelanda, Usa, Canada. Cresce su terreni asciutti, calcarei e sabbiosi e non ama le zone ombreggiate. Resiste bene al freddo e la troviamo fino a 1800 m s.l.m. L’erba lupolina viene utilizzata per pascoli precoci e per migliorare il foraggio. I fiori sono anche utilizzati per produrre miele.
Erba medica poliforma
L’erba medica poliforma (Medicago Polymorpha) è una pianta della famiglia delle Fabaceae, originaria del bacino Mediterraneo. È una pianta annuale, semi eretta, che può raggiungere l’altezza di 60 cm. Il nome scientifico Medicago viene da “media”, un’area geografica che era occupata dai Medi. Mentre “polymorpha” vuol dire che assume forme diverse, forse in riferimento alle foglie che cambiano nel corso della vita della pianta.
Le foglie delle piantine giovani sono inizialmente oblunghe, ma poi diventano arrotondate. Le foglie successive assumono la tipica forma a trifoglio, sono infatti tripartite. Nella parte finale appaiono leggermente dentellate. Le infiorescenze sono piccole e gialle, raggruppate in capolini da 2 a 10.
I fiori sbocciano da marzo a giugno e spesso attirano farfalle e insetti impollinatori. I frutti sono spinosi sul bordo esterno, hanno diametro di 6-7 mm, alla nascita sono verdi e molli, ma poi diventano marroni e duri. Il baccello contiene semi gialli o marrone. Questa pianta è commestibile e viene usata in diverse zone della Cina come verdura. La ritroviamo su terreni agricoli, nei prati, dove è un buon foraggio per il bestiame. In Italia è presente in tutte le regioni ad eccezione della Valle d’Aosta e del Trentino.
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